Io, bambina del Neolitico
Sono nata in un villaggio su palafitta ma, pochi anni dopo la mia nascita, i capi hanno deciso che dovevamo partire perché non c’erano più pesci nel lago. Allora siamo partiti in cerca di un nuovo territorio e io ho dovuto scegliere un lavoro per aiutare la mia tribù.
Velocemente mi sono resa conto che ero abile con la terracotta e ho cominciato a fare recipienti per stoccare il cibo e l’acqua.
Finalmente uno dei guerrieri (mio padre) trovò una grotta simile alla grotta dei sacrifici del villaggio che abbiamo dovuto lasciare poi velocemente i capi presero la decisione. E dissero: “Avete tutta la giornata per preparare il sacrificio e se vi avanza tempo potete preparare le case”.
Io preparai il mio primo piano di lavoro per modellare le statuette portafortuna. Due guerrieri arrivarono con dell’argilla e io mi misi al lavoro.
La sera tutti arrivarono con quello che avevano fatto e i capi si felicitarono del mio lavoro. Dissero che il sacrificio poteva cominciare. Tutti andarono al deposito dei colori e cominciarono a disegnare. Ma uno dei capi si alzò e disse che uno di loro stava morendo, allora lo sciamano si avvicinò al morto, lo prese e lo portò al cimitero per sotterrarlo. Lo sotterrammo e tornammo nella grotta per danzare in onore del morto.
Infine ci addormentammo sotto al cielo stellato.
Simone Kretz
Io, bambina del Neolitico
Io sono vissuto in un periodo che va dai 10.000 ai 5.000 anni fa.
Abitavo in una casa nell’acqua e mi piaceva tanto. Ogni mattina con gli altri bambini andavamo a pettinare le pecore del villaggio e dopo aver finito (ma solo una volta all’anno) andavamo a vedere le pietre di Stonehenge.
Poi andavamo a cacciare i mammut e alla notte dormivamo.
Un giorno morì qualcuno, il nonno della mia amica, e avevamo sepolto con lui tutte le sue cose preferite, come le armi, le canne da pesca, la collana e il suo mantello di pelle di orso bruno.
In seguito ho imparato a fare giardinaggio e successivamente anche a pescare.
Mi hanno fatto accendere il fuoco con le pietre focaie e ho cucinato un mammut arrosto, poi sono andata a scoprire la grotta gigante: eravamo tre bambini, siamo tornati a dirlo a tutto il villaggio e la sera tutti abbiamo festeggiato.
Margherita Nordio
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